venerdì 20 gennaio 2012

Buon compleanno Federico (20/01/1920 - 20/01/2012)


Per chi ama il cinema la figura di Fellini è simile a quella di un membro di famiglia. Non somiglia a quella di un padre (gli manca probabilmente la seriosità e la severità proprie di un genitore) ma si avvicina di più a quella di un vecchio nonno, forse un po’ svanito, con cui da bambini amavamo passare i pomeriggi per farci raccontare storie cariche di magia.
Oggi Fellini avrebbe compiuto novantadue anni ma purtroppo è andato via già nel 1993 lasciandoci però un bel po’ di opere in regalo. Non ricordo più quale fu il suo primo film che vidi, tutto si confonde dietro sale buie dove da bambino, e poi da adolescente, riuscì a vedere surreali prove d’orchestra paradisiache città delle donne fino a quella magnifica voce della luna rimasto il suo ultimo titolo. Dopo non riuscì a fare più nulla perché il mondo stava già cambiando (per molte cose in peggio) e davanti a quei sogni straordinari (che tanto meglio ci facevano capire la vita) anche i produttori cominciavano a temerne le conseguenze. Troppo costosi da realizzare e troppo complicati da capire per un pubblico che si stava ormai abituando ai linguaggi della tv commerciale (e anche questo Fellini lo comprese prima di tanti altri quando realizzò nel 1985 Ginger e Fred).Trascorse gli ultimi anni come fosse un monumento in vita ma quel misterioso progetto del viaggio di g.mastorna se lo portò nell’aldilà e chissà se da qualche parte poi riuscì a realizzarlo non appena fu raggiunto da Marcello Mastroianni che di quel film doveva (naturalmente) essere il protagonista.
Purtroppo Fellini non mi sembra essere ricordato abbastanza e tra i giovani non riesco a trovarne molti che mi chiedano i suoi film o che amino parlare di lui, quando (raramente) questo capita mi riempio di gioia e non vorrei più smettere di ricordare. Perché dietro ai sogni di Fellini c’è sempre stata tutta l’anima dell’Italia dalla fine della guerra agli inizi degli anni Novanta. Quell’Italia che attraverso sceicchi bianchi e vitelloni faceva finta di diventare adulta e che nella dolce vita si rispecchiava in modo goloso. Passando poi tra gli inferni onirici di otto e mezzo (forse il soggetto cinematografico più copiato in assoluto) ai ricordi irresistibili dell’infanzia romagnola di Amarcord. Tutto visto sempre con gli occhi di uno a cui piace giocare, a cui piace sognare (ed infatti l’immagine del circo è quasi sempre presente nei suoi film). Quanti capolavori ci ha lasciato e quante lezioni dovremmo ancora imparare prima di citare a sproposito giovani registucoli che pieni di boria vorrebbero farci passare per originali delle intuizioni che Fellini ebbe già qualche decennio fa…
Buon compleanno Federico e dai un abbraccio a Giulietta…
Sergio

3 commenti:

  1. Ho sempre pensato che le parole per Fellini fossero superflue e a dire la verità ho sempre paura quando c'è da menzionare i suoi film, come se il solo nominarli rovinasse la loro bellezza. Stanno lì, così belli, così profondi e così eterni...e non basta altro.
    Mi permetto di citare e ricordare un film a cui sono particolarmente legata e che trovo magnifico, La Strada :)

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  2. Ho avuto la Fortuna di conoscere nel 1975 Giulietta Masina,un incontro breve e casuale.A distanza di anni ho più' volte riflettuto su ciò' che ci siamo dette e sono arrivata sempre alla stessa conclusione: Fellini non poteva avere altra compagna se non Giulietta.
    Grazie Sergio per averci ricordato questo anniversario.
    Daniela

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  3. Ciao Daniela. Adesso mi hai messo una gran curiosità e, appena possibile, mi racconterai l'incontro nei particolari...
    A presto.

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