giovedì 27 ottobre 2011

Jane Campion - Bright star


Avevo atteso con impazienza di potere vedere l’ultimo film di Jane Campion. Dopo il deludente In the cut del 2003 aveva diretto solo alcuni cortometraggi e temevo di dovermi ormai accontentare di rivedere i suoi capolavori del passato, dal celebratissimo Lezioni di piano ai non meno belli Un angelo alla mia tavola, Sweetie o Holy smoke. E invece Bright star è un vero e proprio gioiello cinematografico girato con un coraggio e una sapienza da farmi ritenere che possiamo nuovamente considerare Jane Campion come una delle autrici più importanti del nostro tempo.
Bright star narra degli ultimi anni di vita del poeta inglese John Keats morto in giovane età nel 1821 e nome tra i più importanti della nascente poesia romantica. Ma non è (fortunatamente) il solito film romanzato e superficiale sui personaggi celebri del romanticismo che tanto inutile ciarpame hanno prodotto al cinema e in televisione. La Campion riesce a realizzare (da qui il suo coraggio) un vero e proprio inno alla poesia (e di conseguenza alla vita). Attraverso la storia d’amore con Fanny Brawne, relazione mai vissuta fino in fondo dai giovani per le difficoltà economiche che proibivano a Keats di progettare qualcosa, la Campion ci immerge, in maniera quasi miracolosa, in quei magici momenti in cui ti accorgi che l’amore prende possesso della tua vita fino a renderti assolutamente (e felicemente) schiavo di esso.
Ci voleva coraggio per girare un film sulla poesia in anni come questi e non disdegnare di fare leggere ai due bravissimi attori protagonisti (Ben Whishaw e Abbie Cornish) interi componimenti di Keats; ci voleva coraggio per girare una storia d’amore senza una sola scena di nudo ma caricando di un infinito erotismo anche la più semplice carezza. Pochi riescono, come fa Jane Campion, a filmare il trasporto dei sentimenti e per far questo usa tutta la sua capacità (e qui sta la sua sapienza) di sfruttare il mezzo cinematografico. Alcune inquadrature sono talmente belle che credo rimarranno impresse a lungo negli occhi di chi amerà quest'opera.
Alla fine del film senti di stare meglio (anche se la storia non è naturalmente felice). Stai meglio perché capisci che se ti emozioni sei ancora vivo e che, se anche non credi più che la poesia possa salvare il mondo, sai che non smetterai mai di credere che potrà sempre migliorarlo. E se poi ti vien voglia di (ri)leggere le poesie di Keats ecco allora che il cerchio si chiude…
Sergio

Fanny recita la poesia bright star di John Keats
Testo Bright star

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