mercoledì 13 novembre 2013

Prima dell'alba (1995) - Prima del tramonto (2004) - Before Midnight (2013) - Richard Linklater




Era il 1995 quando, giovane studente universitario con il chiodo fisso del cinema, mi capitò di entrare in sala per vedere un film di un giovane autore statunitense, Richard Linklater. Il film era Prima dell’alba è credo che il motivo principale che mi spinse ad entrare fu la presenza di Julie Delpy, attrice della quale non perdevo un titolo dopo averla vista in Film bianco di Kieslowski. Non mi aspettavo niente di più di una piacevole commedia e non avrei mai pensato, dopo diciotto anni, di parlarne ancora.
Quel film parlava di due ragazzi, Céline e Jessie, lei francese lui americano che, su un treno diretto a Vienna, si conoscono, si parlano e non sanno ancora che da quel momento la loro vita avrebbe preso una direzione del tutto nuova. Lui dovrà prendere un aereo per tornare negli Stati Uniti mentre lei deve rientrare a Parigi ma decidono di scendere a Vienna e prendersi una pausa di una notte. Una notte che passeranno a camminare per le strade della città, parlandosi, conoscendosi e, probabilmente, amandosi. Poi l’arrivo dell’alba e la separazione. Ognuno verso la propria destinazione ma con una promessa: rincontrarsi dopo sei mesi nello stesso posto. Un’opera piena di dialoghi ma avvincente, perché in quel film c’era molto di più di un semplice incontro tra due ragazzi, c’era tutta la vita che due ventenni sognano di avere, con i desideri, le paure e il coraggio che solo a quell’età puoi possedere. Passarono i giorni e mi accorsi che quel film l’avevano visto in tanti, all’università tra dotti disquisizioni letterarie e ansia da esami vicini arrivava il momento in cui si parlava di cinema e su questo strano film che tanti avevamo visto. “Ma tu cosa avresti fatto al posto di Céline?” chiedevo alle ragazze illudendomi di trovare la chiave per comprendere l’incomprensibile, “e perché Jessie decide di prendere quel maledetto aereo?” mi rispondevano. Da lì, e a partire da quel film, si parlava della vita, dell’amore e dei sottili equilibri della vita. Il cinema compiva la sua magia, avvicinava le persone e aiutava a farle conoscere.
Passano gli anni, il periodo universitario è un bellissimo ricordo ma ero alle prese con situazioni nuove, tante cose erano cambiate in me tranne la passione per il cinema. E’ il 2004 e al cinema arriva Prima del tramonto, stesso regista e stessi attori di dieci anni prima. Credo di essere entrato allo spettacolo pomeridiano tanta era la curiosità di ritrovare di nuovo Céline e Jessie. Hanno dieci anni in più, hanno da poco superato i trenta e anche io ho la loro stessa età. Si rincontrano per caso, o forse no, sono a Parigi in una libreria, lui è diventato uno scrittore e presenta il suo libro che parla di un incontro a Vienna di dieci anni prima. Ecco la vita che riannoda se stessa. Tutto scritto a tavolino? Poco credibile? No, un altro grande film, altri dialoghi di altissimo livello, comincio a capire quelli che avevano l’età di Antoine Doinel nei film di Truffaut di quarant’anni fa. Il cinema segnava di nuovo delle esistenze con i ritmi esatti, senza scarti veloci, prendendosi il tempo giusto, il tempo della vita che è anche quello degli spettatori che crescono assieme ai personaggi. Il film terminava con una delle scene più sensuali del cinema moderno, Céline mette su un disco di Nina Simone, le note di Just in time la accompagnano nei movimenti mentre la macchina da presa rende la sua immagine eterna. Non sai cosa accadrà di loro, vivranno insieme? Si separeranno? Ma in fondo sono domande inutili, sarà il tempo a dirlo, non si può fare altro che aspettare e nel frattempo continuare a vivere la tua di vita.

Passa un altro decennio, siamo ai giorni nostri, l'esistenza ha compiuto un’altra rivoluzione copernicana, tutto è di nuovo cambiato (tranne ovviamente l’amore per il cinema). Arriva Before midnight, Céline e Jessie rientrano ancora nella mia vita, adesso sono per me come due vecchi amici, non mi stupisco del loro arrivo. Guardo il film e mi sembra di non essere più uno spettatore ma un protagonista della storia raccontata. Nel film c’è forse un tono più disilluso rispetto al passato ma a quarant’anni non si sogna allo stesso modo dei venti, diventi più consapevole dei traguardi raggiunti e sai che per mantenere l’equilibrio devi trovare il giusto compromesso tra i sogni dei tuoi vent’anni e le responsabilità dei tuoi quaranta quando, per la prima volta, cominci a capire che il tempo che passa diventa pian piano il tempo che resta. Guardo il film da solo prima dell’inizio della mia lezione e penso, mentre mi avvicino alla fine, che una delle grande differenze con quella prima visione di diciotto anni prima sta nell’assenza di condivisione con gli altri. Sarò rimasto l’unico folle ad emozionarsi ancora alla storia di Céline e Jessie? Mentre me lo chiedo entra un mio allievo che dà uno sguardo allo schermo e dice “Before midnight, che bello, l’ho visto qualche giorno fa,non ho perso nessuno dei loro film…”. Iniziamo a parlare del film mentre Il cinema ritorna, ancora una volta, a spiegarmi la magia della vita e sui titoli di coda la voce straordinaria di Céline mi sta, probabilmente, dando un altro appuntamento.


Clip - Prima del alba 



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