giovedì 2 giugno 2011

Aleksandr Sokurov – Alexandra



Giorno di Liberazione, giorno di pace e di ricordi, e allora, ripensando ai vecchi partigiani e alle loro storie e a come loro guardano questi tempi mi viene in mente Alexandra la protagonista dell’ultimo film di Aleksandr Sokurov uno dei più grandi registi russi del presente. Alexandra è un’anziana nonna (una straordinaria ottantaquattrenne Galina Vishnevskaya, la più famosa cantante lirica russa e moglie di Rostropovich) che decide di andare a trovare il nipote militare di stanza in Cecenia. Guerra infinita, guerra dimenticata e mai liberata. Per qualche giorno sarà ospite del campo, si vedrà sempre di sfuggita con il nipote perennemente occupato in missioni di guerra e rimarrà sempre più stupita delle assurdità che regnano accanto a lei. Non si vedono battaglie in questo film e neanche scene cruente a dispetto di ciò che questo conflitto ha prodotto. Ma si vedono i risultati, si vedono palazzi sventrati dove le persone riescono a mantenere la propria dignità con pochissimo a disposizione, si vedono donne che fanno la spesa al mercato recuperando la dimensione quotidiana in mezzo al nulla. Sarà con una di queste donne che Alexandra farà amicizia e con la quale dividerà un tè e dei ricordi nella sua casa rimasta miracolosamente in piedi dopo chissà quanti bombardamenti.
Non ci sono prese di posizioni politiche in questo film (cosa che ha suscitato qualche polemica) ma Sokurov non è Ken Loach, non è cinema militante ma cinema di poesia. In quest’opera l’assurdità della guerra traspare in maniera evidente da qualunque parte la si guardi. Ancora una volta Sokurov si dimostra uno dei pochi eredi del grande cinema russo e si inserisce in quella tradizione poetica che ha in Andrej Tarkovskij il suo padre spirituale.
Da vedere e rivedere per liberare l’anima e recuperare la poesia delle immagini.



Sergio


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