martedì 7 giugno 2011

Never let me go - Mark Romanek

Una breve riflessione su un piccolo gioiellino che ho visto tempo fa :)

La profondità e l'eleganza con cui Romanek mette in scena questo intenso dramma non possono lasciare indifferenti e non possono non scuotere gli animi ed indurre ad un'accurata riflessione sul genere umano.
Realizzando un quasi onirico ed affascinate affresco, very british, su questo controverso triangolo di amore ed amicizia, il regista americano si abbandona con estrema sincerità ad un poetico inno all'Umanità; in un universo ormai dominato ed oppresso dell'aridità umana, questi piccoli esseri viventi con i loro sogni, le aspirazioni, le loro speranze, ma anche con le loro paure, sconfitte e sofferenze, rappresentano quelle oasi necessarie per la rinascita di una specie, ormai regredita a semplice merce per il progresso della scienza.
La narrazione procede su due piani, che non sono del tutto equilibrati: quello prettamente umano, che mette in scena, senza retorica e finto buonismo, le anime di questi personaggi, le stesse anime continuamente scrutate e spiate dei responsabili del collegio mediante i disegni realizzati dai piccoli orfani; così l'Arte costituisce quell'unico scrigno in grado di conservare gelosamente il mondo interiore umano. Il secondo piano, invece, procede con grande rigore scientifico, attento a rappresentare gli studenti come robots antropomorfizzati, o come ignari sacrifici umani, "modellati" con il solo obiettivo di far progredire le scienze umane. Ci troviamo davanti a cloni destinati a ricongiungersi al loro Originale con quale potranno finalmente completare.
I due piani appaiono volutamente squilibrati proprio perchè Romanek è interessato a mettere in scena individui già completi ed originali, nonostante le loro paure e i loro dubbi riguardo all'approccio al contesto sociale, chiamati a fare i conti con i due più grandi pilastri dell'Umanità: Amore e Morte

Valeria

1 commento:

  1. Solitamente dai libri di Ishiguro vengono fuori bei film (fu così per "Quel che resta del giorno" di Ivory), e allora grazie per la dritta Vale!
    Ciao.
    Sergio

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