lunedì 20 giugno 2011

Woody Allen - Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni


Mi aspetto da un giorno all’altro che Giacobbo dedichi un’intera puntata di Voyager al mistero della pessima vecchiaia di Woody Allen. Cosa è accaduto? Forse quindici anni fa è stato vittima di un incidente analogo a quello che (secondo alcuni) causò la morte del “vero” Paul Mc Cartney, prontamente sostituito da un perfetto sosia. Ma se (volendo considerare valida questa ipotesi) gli altri 3 fab four e i loro manager ebbero il culo con la C maiuscola di trovare non solo un sosia ma anche il genio musicale che fingendosi Mc Cartney ancora ci regala immensi capolavori, questo Allen, per quanto altrettanto brutto e occhialuto al punto da non destare sospetti, sembra sconoscere non solo il genio a cui eravamo abituati ma persino le regole basilari di un cinema che possa definirsi decente.
Ieri però, dopo aver visto l’ultimo film firmato Woody Allen, mi è balenata in mente un’ipotesi che farà gola allo stesso Giacobbo (no, gli alieni non c’entrano e nemmeno i nazisti ma io credo che gli piacerà ugualmente). E se Woody avesse deciso di prenderci tutti in giro fino alla sua morte? Mi spiego meglio. Non possiamo non considerare il fatto che ogni anno esce un suo film che riesce (sorprendentemente) ad essere peggiore di quello precedente. In questa involuzione io mi rifiuto di vedere la demenza senile, voglio a tutti i costi vederci un piano. Forse sta semplicemente tirando la corda per vedere fino a che punto riesce a fregarci. Io stessa mi sento “fregata” per il fatto di essere rimasta a guardare per intero un film che non merita nemmeno dieci minuti di umana pazienza. La banalità innalzata monumento, cali di ritmo spaventosi, dialoghi che sembrano scritti da Topo Gigio. Tutto questo è troppo brutto per non essere fatto apposta.
Tra i contenuti speciali del dvd c’era il contributo video di un critico che si sprecava in una attenta esegesi del film. Io immagino Woody Allen ridere a crepapelle davanti a questo commento e dire al suo agente di chiamare subito Ruby per farle firmare il contratto per il prossimo film. Un giorno, sul suo testamento troveremo scritto “ve lo siete meritato”.
Gabri

3 commenti:

  1. Davvero triste per chi è cresciuto con i film di Woody Allen, imparandone a memoria intere sequenze, abituarsi a questo declino che sembra inarrestabile. Da quasi vent’anni ormai ci fa rimpiangere il genio che fu. E anch’io dopo avere visto quest’ennesima banalizzazione dei suoi temi preferiti (il film si conclude con una frase presa pari pari da Ombre e nebbia – quello sì un capolavoro - “L’uomo ha bisogno di illusioni come dell’aria che respira”), provo un bisogno vitale di rivedere uno dei suoi capolavori sperando che prima o poi la smetta di dirigere queste sciocchezze.

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  2. Più lo guardo e più mi intristisco.
    L'unico sospiro di sollievo me l'ha dato con "Basta che funzioni",alza la media dell'ultima produzione( metà anni 90/ anni 2000) anche se non è per niente paragonabile ai capolavori del passato.
    Sposo la tua teoria, Gabri, non mi va di pensare che si sia ridotto così.
    Sono curiosa di vedere cos'ha combinato con "Midnight in Paris"...paura!

    Valeria

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  3. Io voglio credere a questa teoria. Ho sempre visto capolavori di Allen, un giorno poi vidi Match Point.. e pensai "eh? ma questo è il Woody Allen che conosco io?" poi Scoop, poi Vicky Cristina Barcelona, e ieri quest'ultimo anticapolavoro.. Io mi ero limitato a pensare che la vecchiaia gli avesse fottuto il cervello, ma l'idea di un disegno elaborato, supportato per altro da una sua vecchia dichiarazione "Ogni volta che faccio un nuovo film penso: Non ci posso credere, li ho fregati un'altra volta!" mi piace di più.
    E comunque sia, resta sempre da amare per i capolavori del passato.

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